CAMPOBASSO – La transumanza, la tradizionale pratica pastorale di migrazione stagionale del bestiame lungo i tratturi e verso condizioni climatiche migliori, è stata iscritta all’unanimità nella Lista Rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Lo apprende l’ANSA dal Comitato intergovernativo a Bogotà. Da oggi, inoltre, l’Italia acquisisce il primato di iscrizioni in ambito rurale e agroalimentare, superando Turchia e Belgio. Dal Trentino ad Amatrice, dall’Irpinia a Puglia i luoghi-simbolici.
“Un risultato straordinario che riconosce come un bene dell’umanità l’antica tradizione pastorale di migrazione stagionale che rappresenta uno spaccato importante dell’identità del Molise”. E’ questo è il commento dell’assessore regionale alla Cultura, Vincenzo Cotugno. “Un risultato che premia l’aver fatto squadra tra istituzioni locali e partner internazionali, grazie ai quali abbiamo raggiunto un riconoscimento ambito e certamente meritato – spiega l’assessore – Dal quel 16 giugno 2017, quando Molise, Puglia e Abruzzo, firmarono un accordo storico per la valorizzazione dei tratturi, possiamo dire sia partita la candidatura ufficiale della Transumanza. Da quel progetto altre regioni e nazioni hanno fatto “rete”, arrivando a sostenere compatti la candidatura all’Unesco. Un soddisfazione grandissima che premia fortemente il nostro Molise e la nostra immagine in tutto il mondo”.